“La mailing list è una delle tue risorse più preziose e, se impari a trattarla nel modo giusto, il costo di gestione si ripagherà da solo.”
Neil Patel
In questo articolo ti parlerò di uno strumento di marketing estremamente efficace, utile per diffondere la visibilità del brand, mantenere vivo l’ interesse nei confronti della tua azienda e procurarti richieste e acquisti ripetuti, da parte del tuo pubblico di riferimento.
Ma non te ne parlerò solo da un punto di vista strategico, che ovviamente è il presupposto fondamentale per sfruttarlo al meglio.
Ti darò anche 5 suggerimenti concreti e operativi, da mettere subito in pratica.
Si tratta della newsletter!
La newsletter rappresenta il mezzo ideale per aprire il dialogo con i nuovi iscritti alla lista.
Parimenti costituisce una risorsa preziosa per consolidare il rapporto con chi ti segue da tempo e magari ti ha già accordato fiducia, acquistando i tuoi prodotti turistici.
Eppure troppo spesso questa potente arma di comunicazione viene colpevolmente snobbata dai protagonisti del mondo dei viaggi.
Non si contano i blog e i siti turistici che ne sono sprovvisti e, anche quei pochi che la inseriscono nella loro “valigetta degli attrezzi”, sembrano utilizzarla a casaccio, in maniera estemporanea e senza una strategia di base che ne guidi la produzione e l’invio.
“Nient’affatto Guendalina, io invio regolarmente la newsletter ai contatti della mia lista”
Bene, in questo caso ti faccio i complimenti perché, dimostri di essere già un passo avanti rispetto a tanti competitor di mercato.
Ma la domanda è:
- Verifichi i risultati ottenuti?
- Conosci il numero di iscritti alla lista e quanti, invece, si cancellano in tempi rapidi?
- Quanti contatti e richieste ti porta l’invio della newsletter?
- E, soprattutto, quanti viaggi riesci a vendere grazie a questi messaggi?
È qui che si gioca la vera partita.
Se la newsletter non porta risultati concreti, non solo produrla diventa uno sforzo inutile, ma può rivelarsi addirittura controproducente.
Perché il rischio è quello di lavorare per la concorrenza.
Capisco possa sembrarti un’affermazione paradossale, ma ecco cosa voglio dire.
Se sei un agente di viaggi, ti sarà successo di confrontarti con un cliente con le idee già chiare in testa e una proposta bell’e pronta in mano:
“Buongiorno, vorrei acquistare un pacchetto di viaggio del genere…” esordisce, infilandoti sotto il naso l’offerta scovata su qualche pagina web o ricevuta, appunto, tramite la newsletter di un’altra azienda.
Nulla di strano, accade di continuo. Ed è del tutto normale che sia così.
Questo perché le persone acquistano sulla base di un impulso emotivo, ma ciò non significa che mettono in ghiaccio il cervello, anche se si sentono stimolati positivamente.
Intendo dire che, per quanto un cliente possa restare affascinato da una suggestione o esplicita offerta di viaggio, prima di mettere mano al portafoglio e procedere all’acquisto, deve sentirsi sicuro e certo di essere capitato in mani affidabili.
Se ricevo una mail interessante, ad esempio, ma non possiedo un legame o un rapporto di fiducia consolidato con l’operatore che me la sta consegnando beh… in questo caso ci sono ottime probabilità che mi rivolga a qualcun altro per comprare, se non proprio la stessa offerta, una che ne ricalchi la falsariga.
A beneficiare del mio interesse, dunque, non sarà l’ultimo arrivato o un fornitore che conosco a malapena ma, quasi sicuramente, chi ha avuto pazienza di comunicare con me, per un tempo sufficiente a costruirsi una posizione di autorevolezza, competenza e professionalità nella mia mente.
Non importa se si tratta dell’agenzia sotto casa o di un’altra attività turistica online, da cui il cliente si sente rassicurato, perché conosce meglio quel brand rispetto al tuo.
E non importa neppure quanto sia efficiente la tua organizzazione, preciso il servizio e perfino conveniente la proposta. Perché ciò che conta davvero è la percezione di valore maturata nei confronti della tua attività.
Una considerazione che svela l’equivoco alla base della produzione di una newsletter.
Sono convinta, infatti, che se lanciassi un sondaggio e chiedessi agli operatori a che serve inviare questo tipo di contenuto, più del 90% di loro risponderebbe:
“a mandare offerte per vendere viaggi”

D’accordissimo, ma c’è un aspetto importante da considerare.
La vendita non avviene mai in maniera immediata, ma si realizza mediante un percorso distribuito in diverse fasi.
Attraverso le quali il cliente passa da inconsapevole a consapevole, da potenzialmente interessato ad attratto dal tuo prodotto, da cauto e insicuro a fiducioso e pronto ad aderire alla tua proposta, in completa fiducia.
Se manca fiducia, stima e considerazione nei confronti del professionista che si propone, non c’è offerta, prodotto o prezzo che tenga per motivare il cliente all’acquisto.
Questo elementare principio emerge dall’esperienza comune di tutti noi se, per un momento, svestiamo i panni del venditore e indossiamo quelli del cliente.
Immagina di voler comprare un elettrodomestico di qualità per la tua casa, che sia affidabile, robusto e duri nel tempo, lo vai a cercare in un emporio cinese?
Probabilmente no, perché l’esperienza ti suggerisce che in quel tipo di ingrosso trovi prezzi competitivi, ma di solito una qualità inferiore alla media.
Magari non è così, per lo specifico prodotto di cui sei in cerca, ma come ben sai ciò che conta di più è la tua percezione pregressa.
Ancora…
Se ti si rompe il cellulare e desideri prenderlo online perché risulta più comodo, scegli il primo e-commerce che trovi sul web, o cerchi di individuare lo shop virtuale che vanta le recensioni migliori, una garanzia lunga e sicura e tempi di consegna rapidi e puntuali per il prodotto?
Immagino tu propenda per la seconda ipotesi, perfino se sei costretto a pagare lo smartphone qualche euro in più.
Se poi conosci già quel determinato portale e hai effettuato altri acquisti in passato, ti senti oltremodo sicuro e non hai alcun timore o esitazione a lasciare giù il numero della tua carta di credito.
Tutto ciò dimostra con chiarezza una sola cosa.
L’aspetto che più di ogni altro influisce nel processo decisionale di un cliente è sempre la RELAZIONE che intercorre tra lui e il venditore.
E sai qual è lo strumento principe per instaurare un rapporto fiduciario, duraturo e proficuo con la tua clientela?
Hai indovinato, proprio la Newsletter!
A questo punto lo devo ammettere. Sono una “newsletter addicted”.
Non c’è sito di viaggi in cui entri che non ottenga, in prima battuta, il mio indirizzo email. 😉

Mi iscrivo alle liste delle Agenzie e dei Tour Operator sospinta da un interesse professionale, in quanto, occupandomi di marketing, ho bisogno di tastare il polso al mercato e scoprire come si muovono e comunicano le aziende e i protagonisti del mondo dei viaggi.
Ma lo faccio anche perché sono una viaggiatrice e una persona tendenzialmente curiosa, sempre a caccia di novità e di qualcosa di differente e fuori dall’ordinario.
Il fatto è che, nella maggior parte dei casi, vado incontro a una delusione.
Infatti, quando compilo il modulo d’iscrizione alla newsletter e poi mi precipito a controllare se ho ricevuto messaggi di benvenuto nella mia inbox, ciò che solitamente mi appare sullo schermo è una mail striminzita, anonima e del tutto priva di personalizzazione.
A partire dall’oggetto, che costituisce una parte fondamentale per moltiplicare il tasso di apertura delle mail.
“Iscrizione alla Newsletter” non sembra un titolo molto sexy, trovi anche tu?
“Benvenuto da [nome azienda] …”
“Buone notizie in arrivo per i tuoi viaggi…”
Oppure un semplice: “Grazie per esserti unito alla community di…” risulta magari per il lettore più stimolante.
Il resto del messaggio, di solito, non va meglio…
“Grazie per esserti iscritto alla Newsletter.
Alla tua e-mail riceverai presto le nostre Offerte Speciali insieme ad utili consigli per la scelta della tua prossima vacanza.
Buona Navigazione.“
Scusa la franchezza, ma quando leggo testi del genere mi cascano le braccia.
Cosa c’è di ingaggiante, divertente, personale, diretto e confidenziale in un messaggio di questo tipo?
Non ci trovo assolutamente nulla, e questo mi rende difficile prendere a cuore un brand e riservargli uno spazio privilegiato nella mia scala di preferenze future.
Avrai sentito dire che la prima impressione è quella che conta.
Questo vale tanto per le persone quanto per il marketing della tua attività.
Il primissimo messaggio che invii, infatti, riveste un ruolo fondamentale, perché influenza il coinvolgimento e la conversione dei messaggi seguenti, mettendo in discesa il rapporto tra te e il tuo prospect.
Lo puoi verificare nella grafica sotto.
(Fonte: Return Path)

I tassi di lettura delle email, inviate nei primi 180 giorni dall’iscrizione, sono molto più elevati in chi legge il primo messaggio di benvenuto rispetto a chi non lo fa.
La differenza tra le due categorie di utenti si dimostra abissale, perciò meglio evitare di presentarsi in maniera anonima e qualunquista, fin dalle prime battute.
E poi che succede?
Nulla! Fine delle comunicazioni.
Finché un bel giorno, quando ho ormai completamente rimosso quell’azienda dai miei pensieri, ecco che compare, dal nulla, la classica carrellata di offerte.
Un contenuto generico che non comunica nulla di più rispetto a quelli della concorrenza, al punto da sembrare fatto con la carta carbone.
Talvolta, questo tipo di comunicazione finisce addirittura con l’infastidirmi.
Perché mi sento trattata come una mucca da mungere, un’occasione per trarre profitto, a cui l’azienda si rivolge solo per interesse personale e avidità.
E non per offrirmi un servizio migliorativo con informazioni rilevanti, utili e a me gradite, prima di piazzarmi sul tavolo il conto.
Il risultato di questo approccio all’email marketing da parte di un’agenzia di viaggi, un tour operator o un consulente di viaggi online, è evidentemente molto pericoloso.
Perché provoca distacco ed indifferenza e costringe il lettore a derubricare il mittente sotto la voce “pubblicità”.
Ma, al giorno d’oggi, chi è interessato a ricevere altra pubblicità?
Nessuno vuole essere trattato come un cliente qualunque, ma sentirsi considerato speciale, unico e al centro della scena.
Questo fa tutta la differenza del mondo.
L’utente deve poter percepire la tua attenzione, essere certo che tieni davvero a lui, che sei genuinamente interessato al suo benessere e alla sua felicità e che ti dai da fare per aiutarlo a raggiungerla, senza pensare sempre e solo ai soldi che ti tornano indietro.
In altre parole ha bisogno di essere coinvolto da te in una relazione individuale e diretta, in cui lui possa sentirsi fulcro e protagonista.
Se riesci a stabilire un rapporto simile con gli iscritti alla lista, le tue offerte di viaggio che, naturalmente devi inviare al momento giusto, visto che porti avanti un’attività commerciale, saranno valutare sotto una lente molto diversa e tu otterrai risultati migliori, senza bisogno di tirare sempre i clienti per la giacchetta.
La newsletter rappresenta uno strumento meraviglioso per creare un legame stretto con il tuo pubblico e generare la convinzione di potersi affidare a te in sicurezza e tranquillità.
Un aspetto importante, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, dominato da tanti timori e paure.
Ecco allora 5 consigli che ti potranno essere d’aiuto per iniziare a costruire una conversazione autentica e proficua con la tua lista.
1. Invia il tuo personale messaggio di “benvenuto”

Quando l’utente si iscrive alla tua newsletter di viaggi, oltre alla mail di conferma, invia subito il tuo messaggio di benvenuto.
Attenzione, non deve essere in alcun modo un messaggio di vendita.
Ti trovi al primo appuntamento con il tuo potenziale cliente quindi, come faresti con qualsiasi persona, inizia col salutarlo, ringrazialo per essersi iscritto alla lista e spiegagli cosa si deve aspettare da questa iscrizione.
Non assalirlo con sconti ed offerte, ma cerca di dialogare con lui in modo amichevole e fargli subito percepire il valore dei contenuti che riceverà, per dimostrargli che sei realmente interessato alla sua persona.
In questa occasione potresti anche fargli un regalo: una piccola guida, un report informativo, un servizio gratuito o uno sconto speciale riservato ai nuovi iscritti…
Potrebbe rivelarsi un ottimo modo iniziare col piede giusto il vostro rapporto ed abbassare fin da subito le barriere della diffidenza. Non dimenticarti di suggerire tutti i canali in cui ti potrà seguire, dal Blog alla pagina o gruppo Facebook, Instagram, Youtube, Whatsapp, Telegram… lasciandogli la scelta di seguirti o contattarti nel modo che preferisce. Infine ricordati di dimostrargli il tuo riconoscimento per l’attenzione che ti sta dimostrando.
La parola “grazie” non è mai di troppo e fa sempre un gran piacere sentirsela dire 🙂
2. Crea un piccolo funnel successivo di 3-5-10 mail

Non basta il primo messaggio per accaparrarti la simpatia del cliente che, in questa fase, rimane ancora sul chi va là.
Perciò conserva ancora un po’ di pazienza, prima di mettergli sotto il naso qualche proposta imperdibile e raccontagli piuttosto qualcosa in più su di te e sui benefici che otterrà grazie al tuo servizio.
- Risparmierà tempo?
- Avrà possibilità di scegliere un prodotto altamente curato e personalizzato?
- Riuscirà ad ottenere con facilità il suo itinerario e preventivo di viaggio?
- Riceverà consigli e suggerimenti difficilmente reperibili altrove sul web?
- …
Diglielo.
Non dare per scontato quello che tu conosci alla perfezione (le caratteristiche del tuo servizio/prodotto) perché, per chi ti ascolta, non è affatto così.
Considera che tutti gli operatori magnificano le qualità delle proprie soluzioni turistiche.
Al prospect, però, non bastano le parole per crederti, ha bisogno di fatti!
La conversazione che porti avanti in queste prime mail, ha esattamente il compito di accogliere l’utente all’interno del tuo mondo e dimostrargli che è molto diverso da quello degli altri competitor, fornendo le prove di ciò che affermi.
Una delle regole più importanti del Copywriting a Risposta Diretta si sintetizza nel concetto del “show, don’t tell”, ovvero “mostra, non dire.”
Mostrare significa costruire un’immagine nella mente di chi ti legge ed è una tattica mille volte più produttiva di un qualsiasi concetto ben formulato.
Le testimonianze di chi ha già viaggiato con te diventano un elemento importante per raggiungere questo scopo.
Cerca di coinvolgere la tua audience riportando un’esperienza di viaggio vissuta da un precedente cliente, raccontando un evento che ti è accaduto nella gestione di una pratica, rispondendo a una domanda che ti viene rivolta spesso, ecc…
3. Stai parlando a una persona in carne e ossa e non a una platea indistinta.

Potrà anche sembrarti banale, ma ti assicuro che nelle newsletter quasi mai viene usato il “tu”, ma un “voi” vago e fumoso.
Ecco un esempio reale, (senza citare l’operatore):
“Carissimi amici,
quando vi collegate al sito di XXX trovate una nuova sezione: i consigli di lettura.
Raccoglie un insieme di suggerimenti offerti dagli amici viaggiatori: letture che sono state fonte d’ispirazione, di interesse e di scoperta di luoghi e culture per chi le ha conosciute, e che abbia ritenuto che possano essere valide da indicare a chi ha passione nello scoprire il mondo.”
Hai notato l’inizio?
Carissimi amici va bene per tutti, quindi per nessuno in particolare.
Tu non cadere nello stesso tranello, ma rivolgiti al cliente chiamandolo sempre per nome.
Ciao Massimiliano, come va Sonia?, questo è per te Laura…
Credimi, cambia.
Sentirsi chiamare per nome, all’inizio del messaggio o nel mezzo di una “call to action” (invito all’azione) induce un coinvolgimento psicologico e crea un’empatia molto più intensa, rispetto a una frase rivolta alla massa.
“Carissima Guendalina,
da oggi nel sito di XXX trovi i “Consigli di lettura”, una nuova sezione dove potrai immergerti nei suggerimenti che hanno ispirato e mosso altri viaggiatori come te, ad intraprendere avventure all’affascinante scoperta del mondo.
Racconti di viaggio emozionanti, veri ed autentici, in cui forse potrai rispecchiarti anche tu,
se hai già vissuto esperienze simili o trovare spunti interessanti per le tue prossime mete di viaggio.
Scoprili qui.”
Ora immagina di essere il destinatario di queste due mail.
Quale versione saprebbe coinvolgerti e intrigarti di più?
Se hai analizzato con cura il tuo target, puoi anche “giocare” con le sue caratteristiche, con il suo modo di sentire, con le sue convinzioni e modi di dire.
Confermandogli ancora una volta che sai bene con chi stai parlando, che lo comprendi e, proprio per questo, sei in grado di fornire risposte alle le sue esigenze e ai suoi desideri.
4. 1 Obiettivo = 1 Call ti Action

Prima di scrivere il tuo messaggio, fai un rapido check sull’obiettivo da raggiungere.
- Vuoi promuovere un’offerta specifica?
- Desideri far scaricare un contenuto che porti l’utente ad avvicinarsi al tuo brand?
- Miri a far compilare un modulo di profilazione più dettagliato rispetto ai semplici campi “nome” e “email” che si richiedono di consueto all’iscrizione?
Ottimo. Costruisci il testo, lungo o breve che sia, tutto in funzione della tua Call to action!
Se la CTA risulta chiara ed accattivante diventa molto più facile per te smuovere il lettore verso l’azione che desideri fargli compiere.
La tua richiesta potrà essere esplicita, poetica o emozionale… come preferisci, in base al tuo stile, al “tono di voce” della comunicazione e al contenuto che stai producendo.
L’importante è che conduca il lettore là dove l’azione deve essere compiuta, senza confonderlo e costringerlo ad ulteriori passaggi.
Ad esempio se deve compilare un modulo, puoi predisporre una pagina dedicata (landing page) con il form bene in vista. Così facendo l’utente non sarà costretto a scrollare con il mouse il testo e magari… perdersi in qualche link che hai inserito, giocandoti in tal modo la sua attenzione.
5. Quale contenuto?

Prima di scrivere il tuo messaggio, fai un rapido check sull’obiettivo da raggiungere.
- Vuoi promuovere un’offerta specifica?
- Desideri far scaricare un contenuto che porti l’utente ad avvicinarsi al tuo brand?
- Miri a far compilare un modulo di profilazione più dettagliato rispetto ai semplici campi “nome” e “email” che si richiedono di consueto all’iscrizione?
Questo argomento di discussione è davvero troppo ampio per essere trattato in un solo articolo, ma desidero offrirti comunque alcuni spunti utili, per orientarti nella produzione dei contenuti.
Diversifica gli argomenti, spaziando da:
- informazioni utili (come fare a…, le 5 spiagge dove puoi vedere…)
- contenuti più ispirazionali (i 10 sentieri in cui riscoprire…, Assistere all’alba a uno spettacolo indimenticabile…)
- domande/risposte frequenti (i bambini sotto i 7 anni possono partecipare?, “è possibile scegliere escursioni personalizzate?…)
- materiali “educativi”, che hanno la funzione di rendere il potenziale cliente pienamente consapevole del prodotto/servizio che offri.
Se puoi, segmenta la lista, inviando messaggi ad hoc alle diverse tipologie di clienti, in base ai loro comportamenti, acquisti e richieste pregresse.
Non sempre risulta possibile, dipende ovviamente dal livello di “automation” del tuo sistema di marketing, ma se ti permette di farlo, non esitare. Perché le tue offerte diverranno più precise, focalizzate e performanti come risultato finale.
Valuta, inoltre, di integrare i messaggi di testo con contenuti video, importanti per attirare l’attenzione del pubblico, appassionarlo e informarlo in modo più diretto e incisivo.
(Qui trovi un articolo dedicato alle 3 tipologie di video più amate dagli utenti)Infine scegli una piattaforma professionale che ti garantisca un alto tasso di deliverability (consegna del messaggio in casella, senza passare dal famigerato Spam), e la possibilità di creare email “mobile first” ovvero perfettamente visibili da smarthphone.
Un aspetto da non trascurare, visto che nel 2020 l’85,2% della popolazione tra i 18 e i 74 anni ha avuto accesso alla rete tramite cellulare (Dati Audiweb 2020).
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A questo proposito ti segnalo Mailchimp e Active Campaign.
Anche se il mio preferito rimane Getresponse.
Una tra le piattaforme di email marketing più usate al mondo, con un tasso di deliverability pari al 98,79% nel 2020 (fonte Email Deliverability Report).
Quest’azienda, offre una prova gratuita di 30 giorni, mettendo a tua disposizione un account con tutte le funzionalità.
Quindi se sei interessato a prendere confidenza con il sistema, ti basta cliccare qui e inserire i dati richiesti (non occorre la carta di credito).
Prima cominci a comunicare con la tua lista, prima raccogli i risultati che desideri…
… e che ti auguro di conquistare al più presto.
Al tuo successo nel mondo dei viaggi!
P.S. Hai bisogno di aiuto per impostare una strategia mirata e ben strutturata, dalla costruzione della lista al nurturing, alla valutazione dei dati di conversione? Contattami attraverso questo modulo.
Grazie mille Guendalina, davvero un articolo molto interessante, che mi ha fatto riflettere.
Un caro saluto,
Sonia
Grazie a te, Sonia, per il tuo commento! Sono felice che ti abbia dato degli spunti di riflessione.
Lo strumento più prezioso che puoi costruirti è la lista di contatti con cui dialogare in modo costante, mantenendo vivo l’interesse verso il tuo prodotto. Nel tempo è sicuramente la risorsa più proficua cui attingere per sviluppare un business solido e di successo. Un abbraccio 🙂